La gelosia in amore è un’emozione che, se vissuta intensamente e frequentemente, può portare a richieste di aiuto professionale a causa della sofferenza che le persone sperimentano nelle relazioni di coppia.
Un atteggiamento ipervigile sui comportamenti del partner, un senso di allarme quando è lontano e il pensiero di non essere amati, sono manifestazioni frequenti di tale emozione. Cosi come la paura del tradimento che può celare la paura dell’abbandono e della perdita. Può esservi, inoltre, la proiezione di un timore personale sull’altro: sappiamo di non riuscire a controllarci – o di farlo solo per timore di conseguenze irrimediabili (abbandono) – e cosi dubitiamo della fedeltà del partner.
Solitamente la gelosia nasce da una fatica a percepirsi come persone autonome, da desideri fusionali, dal bisogno di percepire la totale attenzione dell’altro che si prende cura di noi e dalla difficoltà a tollerare la frustrazione se questo non avviene. Ma l’altro è distinto da noi, non possiamo controllarlo, i suoi bisogni e desideri non possono coincidere con i nostri: non è noi ma è un’altra persona che si relaziona con noi.
Abbiamo il diritto di essere amati, protetti e confortati in un rapporto reciproco con il partner ma abbiamo anche il dovere di rispettare la sua individualità. Se vi sono delle mancanze, la soluzione è il dialogo seguito dalla volontà di entrambi a far funzionare il rapporto o la presa di consapevolezza che la relazione è giunta al capolinea.
Per evitare di essere in preda ad attacchi di gelosia e rabbia incontrollabili, è opportuno riconoscere il proprio ruolo nel determinare i comportamenti dell’altro, aumentare la sicurezza personale e sviluppare la propria autonomia e individualità. L’autonomia è data dal sentirsi in grado di gestirsi da soli, dalla capacità di sopportare la solitudine e sapere che le persone importanti sono “dentro di noi” anche se non sono fisicamente presenti, se non controlliamo tutto ciò che fanno e se quello che provano e pensano non coincide sempre con quello che proviamo e pensiamo noi.
La coppia è formata da due persone autonome che si relazionano: “noi” non cancella “io” e “tu” che continuano ad esistere sia vicino che lontano.
Dott.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta Sesto San Giovanni (Milano)